martedì 28 giugno 2011

La richiesta di autorizzazione all'arresto per Alfonso Papa

La Giunta discute sull'arresto di Alfonso Papa

Domani mattina Francesco Paolo Sisto (Pdl) illustrera' la sua relazione in Giunta per le Autorizzazioni della Camera sul caso di Alfonso Papa: il deputato del Pdl coinvolto nell'inchiesta P4 per il quale il Gip di Napoli chiede l'autorizzazione all'arresto. Secondo quanto si apprende tra i berlusconiani, Papa chiedera' poi di essere ascoltato dalla Giunta nella seduta successiva di mercoledi' prossimo.

E solo dopo, l'organismo parlamentare presieduto da Pierluigi Castagnetti, potra' votare un 'si' o un 'no' all'arresto. Il terzo Polo, i cui vertici si sono riuniti nel pomeriggio a Montecitorio, ha deciso che votera' a favore della richiesta dei Pm e del Gip napoletani. "La politica non c'entra - precisa subito il finiano Nino Lo Presti - semplicemente leggendo con attenzione gli atti che ci sono stati trasmessi ci siamo resi conto che non esiste alcun fumus persecutionis e che la richiesta del Gip e' assolutamente motivata e circostanziata".

In piu', aggiunge Pierluigi Mantini (Udc), "e' concreto il timore di inquinamento delle prove". Se cosi' fosse, se cioe' il Terzo Polo e le opposizioni votassero 'si' all'arresto, in Giunta ci si ritroverebbe in 10 (5 Pd, 1 IDv, 2Udc, 2 FLI) contro 11 (7 Pdl, 1 Misto, 2 Lega, 1 IR). Sempre che la Lega voti compatta insieme al resto del centrodestra. Basterebbe, infatti, la sua assenza per far propendere l'ago della bilancia verso l'arresto.

Ovviamente il 'parere' della Giunta dovrebbe essere poi riconfermato dall'Aula e qui basterebbe che un gruppo con piu' di 30 deputati chieda di decidere con voto segreto perche' il caso si complichi ulteriormente. Nel Pdl, infatti, non sono pochi quelli che dichiarano, assolutamente "off the record", di essere pronti a votare contro il collega di partito, 'reo', a loro avviso, di averli non solo "tartassati" con richieste e "minacce" varie, ma anche di aver contribuito a "devastare" l'immagine del governo e del centrodestra.

"Noi - assicura Mario Pepe, entrato in Giunta grazie al fatto di aver aderito da poco al gruppo Misto (dopo essere stato in quello del Pdl e poi in quello dei 'Responsabili') - ci batteremo perche' il voto sia palese". Confermando cosi' che in effetti Papa, con il voto segreto, correrebbe dei rischi. Intanto, da giorni, il deputato-imputato chiede incontri e colloqui con tutti i componenti della Giunta e oggi e' stato visto, cosi' come nei giorni scorsi, a lungo colloquio con il legale del premier Niccolo' Ghedini.

Quest'ultimo, secondo quanto si apprende, gli avrebbe consigliato, anche nei giorni scorsi, di non intervenire in Giunta. E, invece, si conferma nel Pdl, Papa verra' ascoltato dall'organismo parlamentare mercoledi' prossimo. Cosi' come gli aveva suggerito, invece, Maurizio Paniz: altro esponente della Giunta che si e' visto in queste ore parlare a lungo con Papa.